LIDL: NESSUN IMPEGNO CONCRETO PER I POLLI, ANIMAL EQUALITY SI UNISCE ALLA CAMPAGNA EUROPEA RIVOLTA AL GIGANTE DEL DISCOUNT
Animal Equality, insieme a oltre 20 organizzazioni europee per la protezione degli animali lanciano oggi una nuova campagna rivolta a Lidl, per chiedere all’azienda di impegnarsi a contribuire a una maggiore tutela dei polli allevati per la loro carne e a ridurne le sofferenze.
Nello specifico, la campagna chiede a Lidl di adottare pubblicamente lo “European Chicken Commitment”, un documento che contiene sei richieste che rappresentano i requisiti minimi per diminuire le sofferenze dei polli sfruttati dall’industria. Tra le richieste, ad esempio, ci sono la riduzione del numero di polli allevati per metro quadro, il miglioramento della qualità dell’aria e il passaggio dall’allevamento di razze a crescita rapida a razze a crescita lenta, con maggiori indicatori di benessere animale.
“Gli individui che sopravvivono a questa vita miserabile sono comunque destinati al macello a sole 7 settimane dalla nascita, quando sono di fatto dei pulcini troppo cresciuti. Alla luce di tutto questo, molti dei principali supermercati italiani e internazionali hanno già aderito allo European Chicken Commitment, ma non è ancora il caso di Lidl. Per questo motivo, con la nuova campagna chiediamo che anche questa azienda faccia la propria parte per contribuire ad alleviare la sofferenza di milioni di polli allevati ogni giorno in Europa e in Italia”.
Ombretta Alessandrini, Campaigns Coordinator di Animal Equality Italia
Come dimostrano numerose inchieste – tra cui anche quelle recenti condotte da Animal Equality proprio in Italia – i polli allevati per la loro carne sono gli animali terrestri più maltrattati del pianeta. Questi animali infatti sono stati geneticamente selezionati perché il loro corpo cresca a dismisura in pochissimo tempo. Questa scellerata politica dei produttori e delle aziende del settore alimentare causa in questi delicati animali attacchi cardiaci, insufficienza respiratoria, malattie congenite e condizioni croniche come la deformità delle zampe.
Come se le conseguenze di questa terribile selezione genetica non bastassero, spesso le condizioni dei polli sono aggravate dalle condizioni misere degli allevamenti in cui sono costretti a vivere.
A luglio 2022 Animal Equality ha rilasciato un’inchiesta realizzata all’interno di un allevamento di proprietà di uno dei maggiori produttori di polli a rapido accrescimento in Italia. Le immagini raccolte dal team investigativo hanno rivelato l’alto tasso di mortalità e le pessime condizioni igienico-sanitarie presenti all’interno dell’allevamento di polli, dove è stata riscontrata anche la presenza di animali gravemente feriti e cadaveri abbandonati nelle celle frigorifere.
“I polli a rapido accrescimento sono prigionieri del loro stesso corpo, e come se non bastasse la loro sofferenza negli allevamenti è aggravata dalle condizioni in cui sono costretti a sopravvivere”
Ombretta Alessandrini, Campaigns Coordinator di Animal Equality Italia
Cosa c’entra Lidl? Il colosso del discount presente con oltre 700 sedi in Italia non ha ancora pubblicato un impegno per ridurre le sofferenze dei polli coinvolti nella propria filiera.
Centinaia di aziende in tutto il mondo, tra cui il produttore Fileni, Carrefour, Cortilia e Eataly in Italia, si sono già impegnate a mettere fine a questo problema adottando pubblicamente lo “European Chicken Commitment” volto ad adeguare gli standard minimi del benessere animale negli allevamenti di polli.
Animal Equality, insieme ad oltre 20 grandi organizzazioni per la protezione degli animali, chiede a Lidl di fare questo passo fondamentale per un mondo più compassionevole. Unisci la tua voce alla nostra, aiutaci a cambiare la vita di milioni di polli firmando ora la petizione rivolta al colosso del discount.