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Documentari come Seaspiracy che cambiano il modo di vedere i pesci

Agosto 6, 2021 Updated: Aprile 1, 2022

Fin dalla sua creazione, il cinema è stato un potente strumento nella lotta per la giustizia, specialmente nel movimento per la protezione degli animali.

I video sotto copertura, insieme con i documentari, hanno cambiato il modo in cui pensiamo alle industrie che abusano degli animali e hanno spinto innumerevoli persone a fare scelte più compassionevoli.

Con l’aiuto di servizi di streaming come Netflix, questi documentari stanno raggiungendo un pubblico ancora più ampio. Ecco due film dello scorso anno che potrebbero cambiare tutto ciò che pensavi di sapere sull’industria della pesca:

Seaspiracy, la pesca sostenibile non esiste

Seaspiracy ha debuttato su Netflix il 24 marzo 2021 e da allora il controverso documentario ha suscitato scalpore. Il film fa luce su problemi raramente discussi a proposito dell’industria della pesca, come ad esempio le etichette fuorvianti presenti sui prodotti che dichiarano la loro “sostenibilità” e il fatto che siano “sicuri per i delfini”, oppure la moderna schiavitù che si cela dietro il fenomeno e la devastazione ambientale causata dalla pesca commerciale. Ancora più importante, questo documentario ha dato inizio a un dibattito a livello globale sui nostri amici subacquei spesso dimenticati: i pesci.

Seaspiracy mostra come per la maggior parte della popolazione non c’è semplicemente motivo di continuare a mangiare pesce o frutti di mare di qualsiasi tipo. I pesci provano dolore proprio come gli esseri umani e la scienza ha dimostrato che provano anche paura, ansia e altre emozioni. Per evitare questa sofferenza, possiamo ottenere tutti i nostri nutrienti senza danneggiare l’oceano o i nostri amici subacquei.

Il documentario ha fatto scalpore anche nel mondo dei social media. La star dei reality Kourtney Kardashian, in una storia su Instagram condivisa con i suoi 115 milioni di follower, ha affermato: “Guardate Seaspiracy… Non ho mangiato carne per alcuni mesi e prima di vederlo stavo ancora mangiando pesce. Ma dopo aver visto questo film…”. 

Seaspiracy un anno dopo: cos’è cambiato

Dopo aver scalato la top ten dei film più visti in oltre 50 Paesi, Seaspiracy ha continuato a scuotere le coscienze di milioni di spettatori. In pochi mesi dalla sua uscita, già 900 mila persone avevano firmato la petizione con cui gli autori della pellicola chiedevano ai governi di tutto il mondo di creare più aree marine protette, mentre il 42% delle persone intervistate nell’ambito di un sondaggio condotto in Inghilterra ha dichiarato che dopo aver visto il film ha considerato seriamente la scelta di non mangiare più pesce.

Secondo lo studio condotto dal Future Food Institute e finanziato dallo European Institute of Innovation and Technology, inoltre, il 16% dei partecipanti alla ricerca ha dichiarato di non voler più mangiare pesce più di una volta a settimana dopo aver visto Seaspiracy.

I dati FAO mostrano che il 75% degli stock ittici europei sono sovrasfruttati dall’industria della pesca: in questo senso il Mediterraneo è in una situazione tragica ed è necessario intervenire al più presto per ridimensionare il problema riducendo massicciamente il pesce che viene pescato e consumato, aumentando inoltre le aree di conservazione protetta.

Nel frattempo, però, in Italia i consumi di pesce sono cresciuti. ISMEA riporta che dal 2016 al 2021, a ridurre i consumi di pesce in tavola è stata la sola fascia di popolazione con reddito basso (-3,8%), mentre i volumi d’acquisto del pescato della fascia di persone ad alto reddito continuano ad aumentare (+17%).

Il mio amico in fondo al mare, un documentario da Oscar!

Questo toccante documentario, premiato addirittura con l’Oscar, è la storia di un documentarista che guadagna la fiducia di un polpo. L’improbabile coppia forma un forte legame nel corso di un anno, mentre le visite subacquee quotidiane da parte del regista del documentario nei confronti del polpo sono documentate ogni giorno. Il risultato è un bellissimo film che racconta il rapporto dell’uomo con la natura, gli animali e l’ambiente.

Il film, che ha fatto il suo debutto su Netflix nel settembre del 2020, affronta il tema della devastazione ambientale che sta coinvolgendo i nostri oceani, ma, soprattutto, ricorda che anche se una specie potrebbe non apparire, agire o comunicare come noi, ciò non significa che non questa non provi sentimenti o non meriti compassione.

Come puoi contribuire a far continuare il dibattito?

Non c’è dubbio che questi due potenti documentari abbiano avuto un impatto sulle persone che li hanno guardati e potrebbero anche cambiare la tua stessa vita. Il modo migliore in cui possiamo aiutare a salvare i nostri oceani e il pianeta è ridurre o eliminare il nostro consumo di pesce e altri alimenti di origine animale, e non c’è motivazione migliore che guardare Seaspiracy! Anche se stai già seguendo una dieta a base vegetale o eviti altri prodotti ittici, c’è ancora molto da imparare da questi film. Perché non guardarli proprio questa estate in compagnia dei tuoi amici o dei tuoi parenti? 

Animal Equality ha realizzato investigazioni riguardanti allevamenti e macelli ittici nel mondo con l’obiettivo di contrastare l’indifferenza e dire basta all’atroce realtà che vivono i pesci allevati e pescati a scopo alimentare. Per conoscere l’impatto sui pesci, sull’ambiente e sulla salute delle persone, visita la nostra pagina di approfondimento.


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